XXV
Festival
Internazionale
di
narrazione
Arzo
21–24 agosto
2025
Grande successo per la XXV edizione del Festival internazionale di narrazione: grazie!
Si è conclusa l’edizione 2025 del Festival: 4 giorni, 27 spettacoli, 4 incontri con il pubblico, un concerto serale e moltissimi momenti da ricordare, in attesa di rivedersi ad Arzo tra un anno. Grazie anche al clima favorevole e alla collaborazione di tutti i partner logistici, le giornate si sono svolte come da programma, con grande soddisfazione del comitato organizzatore e delle compagnie ospitate.
Il pubblico ha risposto presente, animando le strade del nucleo e facendo registrare un’ottima affluenza, maggiore rispetto a quella delle ultime edizioni. Quasi tutti gli spettacoli hanno infatti registrato il tutto esaurito, e in molti casi è stato necessario aggiungere posti per soddisfare la richiesta di biglietti. Questa crescita è un dato incoraggiante per il Festival – soprattutto alla luce della nuova formula del doppio spettacolo serale adottata quest’anno –, e conferma l’interesse verso la proposta artistica e il ruolo di rilievo della rassegna all’interno del panorama culturale ticinese.
Gli spettacoli proposti sono stati apprezzati anche dalla critica, con ottime recensioni sulla stampa cantonale (si segnala in particolare il bel pezzo di Giorgio Thoeni sul Corriere del Ticino). Inoltre, Monica Bonetti ha realizzato per Rete Due una puntata speciale di Charlot interamente dedicata al festival: la puntata aprirà la stagione del programma il 7 settembre 2025.
Un altro segnale positivo per l’organizzazione è senza dubbio l’aumento della quota giovane del pubblico, aumento favorito anche dalle convenzioni con il trasporto pubblico e dall’adesione al circuito AG cultura.
Il comitato organizzativo coglie l’occasione per ringraziare gli sponsor pubblici e privati che sostengono il Festival, volontari e volontarie che hanno reso possibile lo svolgimento delle quattro giornate e, soprattutto, il pubblico che ha riempito con entusiasmo le corti e le strade di Arzo. Grazie di cuore.
L’appuntamento è per il 2026, dal 20 al 23 agosto.
Nell’attesa, vi ricordiamo l’importanza di associarvi, un contributo per il festival sempre più prezioso: è possibile diventare sociə del Festival versando un importo minimo di fr. 50.—, sul conto corrente postale intestato ad Associazione Festival di narrazione (maggiori info).
22.08 20:15Arzo - Giardino Contessa
In caso
di pioggia:Arzo - Bar Sport
Le rocambolesche avventure dell’orso Nicola, del ragnetto Eugenio e del moscerino che voleva vedere il mondo e che rese tutti felici
Annalisa Arione, Alberto Branca e Dario de Falco
Durata: 50'
Bambini, ragazzi: da 5 anni
[→]Acquista il ticket22.08.2025 20:15Arzo - Giardino Contessa
In caso
di pioggia:Arzo - Bar Sport
23.08 20:15Arzo - Giardino Contessa
In caso
di pioggia:Arzo - Bar Sport
Le rocambolesche avventure dell’orso Nicola, del ragnetto Eugenio e del moscerino che voleva vedere il mondo e che rese tutti felici
Annalisa Arione, Alberto Branca e Dario de Falco
Durata: 50'
Bambini, ragazzi: da 5 anni
[→]Acquista il ticket23.08.2025 20:15Arzo - Giardino Contessa
In caso
di pioggia:Arzo - Bar Sport
Giovedì 21.08
Venerdì 22.08
Sabato 23.08
Domenica 24.08
Her
Le due facce della fragilità
Naya Dedemailan

di e con Naya Dedemailan
Adulti
Arzo - Corte Solari
Durata: 60'
[→]Acquista il ticketUn’adolescente, devastata dal suicidio della migliore amica, tenta disperatamente di salvare un altro amico dallo stesso destino. Nel confronto con il dolore e la colpa, scopre che per aiutare chi soffre deve prima accettare i propri limiti. Solo imparando ad ascoltare veramente e ad abbracciare la propria fragilità, potrà essere un faro per chi rischia di perdersi.
Un monologo teatrale che esplora il complesso tema del suicidio giovanile attraverso la storia di tre amici. La protagonista, sconvolta dal suicidio della sua migliore amica Anna, si trova ad affrontare i segnali di depressione nell’amico Salvatore. Il tentativo di salvarlo la costringe a confrontarsi con le proprie inadeguatezze e paure, in un viaggio emotivo che svela quanto sia sottile il confine tra forza e fragilità. Attraverso una narrazione che intreccia ricordi d’infanzia, momenti di crisi e riflessioni crude sulla società contemporanea, lo spettacolo esplora il tabù del suicidio giovanile senza retorica né moralismi. La metafora dell’arrampicata – con le sue corde di sicurezza, i moschettoni e la vertigine del vuoto – diventa il fil rouge di una storia sulla necessità di riconoscere i segnali di allarme per attivare una richiesta di aiuto e sull’importanza di essere autentici nell’ascolto dell’altro. Un monologo intimo e potente che, tra silenzi e grida, tra buio e sprazzi di luce, ci ricorda come solo accettando le nostre fragilità possiamo davvero essere un punto di riferimento per chi rischia di perdersi. Perché nei tanti mondi che ci attraversano a volte ci si può smarrire… Her: Le due facce della fragilità nasce da un progetto di ricerca condotto da Naya Dedemailan nell’ambito della sua tesi di laurea in lavoro sociale. Attraverso un processo partecipativo, l’autrice ha raccolto testimonianze di adolescenti, genitori, adulti e professionisti coinvolti a vario titolo nell’esperienza del suicidio giovanile. La drammaturgia si fonda sull’ascolto di queste voci, restituite in scena in forma simbolica e corale, con l’intento di aprire spazi di dialogo autentici su un tema ancora spesso avvolto dal silenzio. Lo spettacolo è concepito non solo come espressione artistica, ma anche come strumento di prevenzione e sensibilizzazione, in linea con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

















