XXII
Festival
internazionale
di
narrazione
Arzo e Meride
18—21 agosto
2022
Che basta un colpo di vento per
Quattro giornate ricche di spettacoli, musica, laboratori, incontri di approfondimento. Questo abbiamo voluto proporre alle spettatrici e agli spettatori, grandi e piccini. Avete risposto con entusiasmo, riappropriandovi di tutti gli spazi del Festival che sono, prima di ogni cosa, spazi di incontro, condivisione, vicinanza.
Per questo calore vi siamo grati e con questa energia ripartiamo per immaginare e progettare la prossima edizione. Vi ringraziamo anche per aver accolto il nostro invito a raggiungere il Festival utilizzando i mezzi pubblici. È stato bello vedervi scendere dall’autopostale per raccogliere una storia e ripartire alla ricerca della prossima. Ora ripartiamo anche noi, con la promessa di portare alla prossima edizione proposte che sappiano combinare la qualità artistica e umana con la capacità di saper parlare a tutti.
Nell’attesa,vi invitiamo a rivivere qualche pagina di questa edizione leggendo il Journal.
È possibile diventare socio del Festival versando un importo minimo di fr. 50.—, sul conto corrente postale intestato a Associazione Festival di narrazione, Arzo, IBAN CH69 0900 0000 6520 9440 2. Ai soci del Festival sarà garantita una riduzione sui prezzi dei biglietti e degli abbonamenti.
Programma 2022
Venerdì 19.08
Sabato 20.08
Domenica 21.08
Big data B&B
di Laura Curino, con Laura Curino e Beatrice Marzorati

regia di Laura Curino
con la collaborazione artistica di Marco Rampoldi
produzione Piccolo Teatro di Milano -Teatro d’Europa in collaborazione con il Politecnico di Milano
Adulti
Arzo - Giardino Castello
Il progresso tecnologico allevia la fatica. Ogni nuovo passo avanti nello sviluppo di nuove tecnologie serve a delegare alla macchina la fatica umana: la fatica di lavorare; la fatica di muoversi e andare lontano; la fatica di tenere pulita la casa, accendere il fuoco, guidare. Ma… Ma ogni nuova delega di fatica alla macchina comporta anche una parallela delega della nostra capacità di prendere decisioni, fare scelte, esercitare la nostra responsabilità.
Abita nel Big Data B&B (un grazioso bed and breakfast con uso di cucina) un gruppo di eclettici informatici, ciascuno esperto di una specifica branca del digitale. Questo ostello molto speciale è il pretesto per esaminare i diversi aspetti del problema con occhio laico, senza la pretesa di dare risposte, ma con l’obiettivo di suscitare domande. Luogo di trasformazioni alimentari ma anche alchemiche, la cucina della proprietaria è un’isola di comfort, cura e attenzione, dove si può ancora godere, nel breve spazio dei pasti, di calore e vicinanza. Tutti gli ospiti si fidano della loro padrona di casa e della sua sapienza nel preparare tisane e intrugli “salutari”, eredità di un passato New Age, e non sospettano che lei frughi fra i loro files, indaghi sulle loro vite e sui loro progetti e si stia costruendo un’opinione personale “fai da te” sull’argomento, adoperando le loro stesse armi. Il gioco del teatro, da millenni, è lo spazio elettivo che una comunità sceglie per dibattere le proprie questioni forti, coinvolgendo, oltre ai pensieri, anche i sensi e le emozioni. «Dobbiamo passare una giornata insieme, facciamolo bene», esordisce così la protagonista; ma più che una giornata, sarà una frizzante serata tra risate, domande e riflessioni. Al Big Data B&B, ci sono ancora… camere libere.
Sapere scientifico e sapere umanistico sono spesso in contraddizione, ma quando trovano un punto di incontro il risultato può essere eccezionale. Ecco allora che con grande curiosità l’attrice torinese accetta la proposta di creare uno spettacolo sui Big Data che invadono la nostra quotidianità e che spesso fatichiamo a comprendere. Il supporto dal punto di vista scientifico proviene da META, unità di studi umanistici e sociali su scienza e tecnologia, nata al Politecnico nel 2017 con l’intento di studiare gli effetti delle tecnologie e dell’innovazione, indagarli da un punto di vista filosofico ed etico per scoprirne errori e mancanze ma anche per cercare un modo di raccontarli con un linguaggio semplice.
«Sono abituata a mettere il naso nei fatti che non conosco ma mi incuriosiscono – dice Curino –. Ho studiato questo mondo su sollecitazione di un gruppo di docenti del Politecnico di Milano, bravi nel mettere in relazione scienza e umanità. Ho pensato che avessi bisogno prima di capire per poi poter trasmettere e raccontare ai miei spettatori qualcosa di utile. Spiegare la velocità con cui i big data raddoppiano, chi ci guadagna, che non tutti quei sistemi sono facilmente addomesticabili e soprattutto che, come in tutti gli ambienti, ci sono visionari, persone perbene e autentici filibustieri».
Senza intellettualismi né giri di parole, Laura Curino porta in scena dinamiche quotidiane, calate nel contesto di un Bed & Breakfast molto particolare.
«Il teatro per me deve occuparsi dei comportamenti degli esseri umani e attraverso i discorsi dei frequentatori del B&B cerco di raccontare la pervasività delle nuove tecnologie. Devo dire che ho realizzato questo spettacolo anche perché ho avuto l’impressione che nella quotidianità non ci fosse questa percezione. Ci si accorge del potere degli algoritmi solo quando l’anziano di famiglia viene mandato a vaccinarsi in un hub a chilometri di distanza».
Laura Curino sarà ospite della corte dei Miracoli venerdì 19 agosto alle 18.30
CHE BASTA UN COLPO DI VENTO PER SPALANCARE LA PORTA E CURIOSARE DENTRO