XXV
Festival
Internazionale
di
narrazione
Arzo
21–24 agosto
2025
Il Festival internazionale di narrazione di Arzo compie venticinque anni e torna dal 21 al 24 agosto 2025 con una nuova edizione serale tutta da scoprire.
Mondi che ci attraversano è il titolo che ci accompagna quest’anno: un invito ad accogliere storie, voci ed esperienze che ci raggiungono da luoghi e vissuti diversi, trasformandosi in incontri, ascolto e comunità.
Quattro giorni di teatro, musica e parole che si intrecciano tra piazze, corti e giardini, sotto il cielo di fine estate. Un festival pensato per tutte e tutti: adulti, bambine e bambini, viandanti curiosi e chiunque desideri condividere il piacere dell’ascolto e della narrazione.
I biglietti e gli abbonamenti si possono acquistare su biglietteria.ch
Con il pass AG cultura entrata gratuita a tutti gli spettacoli.
L’acquisto di un biglietto o di un abbonamento consente l’accesso gratuito ai mezzi pubblici per tutto il Ticino.
Nell’attesa, vi ricordiamo l’importanza di associarvi, un contributo per il festival sempre più prezioso: è possibile diventare sociə del Festival versando un importo minimo di fr. 50.—, sul conto corrente postale intestato ad Associazione Festival di narrazione (maggiori info).
- 22.08 20:15
Arzo - Giardino Contessa
In caso
di pioggia:Arzo - Bar Sport
Le rocambolesche avventure dell’orso Nicola, del ragnetto Eugenio e del moscerino che voleva vedere il mondo e che rese tutti felici
Annalisa Arione, Alberto Branca e Dario de Falco
Durata: 50'
Bambini, ragazzi: da 5 anni
[→]Acquista il ticket22.08.2025 20:15Arzo - Giardino Contessa
In caso
di pioggia:Arzo - Bar Sport
- 23.08 18:30
Arzo - Giardino Castello
In caso
di pioggia:Tremona - Casa della Musica
Spettacolo di restituzione del laboratorio Slow-motion
Durata: 60' incontro con il pubblico al termine dello spettacolo
Adulti
[→]Acquista il ticket23.08.2025 18:30Arzo - Giardino Castello
In caso
di pioggia:Tremona - Casa della Musica
- 23.08 20:15
Arzo - Giardino Contessa
In caso
di pioggia:Arzo - Bar Sport
Le rocambolesche avventure dell’orso Nicola, del ragnetto Eugenio e del moscerino che voleva vedere il mondo e che rese tutti felici
Annalisa Arione, Alberto Branca e Dario de Falco
Durata: 50'
Bambini, ragazzi: da 5 anni
[→]Acquista il ticket23.08.2025 20:15Arzo - Giardino Contessa
In caso
di pioggia:Arzo - Bar Sport
Giovedì 21.08
Venerdì 22.08
Sabato 23.08
Domenica 24.08
Siamo tutti in pericolo
Claudia Caldarano e Sandro Pivotti

progetto di Claudia Caldarano
di e con Claudia Caldarano e Sandro Pivotti
accompagnamento drammaturgico Antonio Tagliarini
collaborazione artistica Alessandro Brucioni
produzione La Corte Ospitale, mo-wan
Adulti
Arzo - Bonaga
Durata: 75'
[→]Acquista il ticketIspirandosi al celebre titolo dell’ultima intervista rilasciata da Pasolini, Siamo tutti in pericolo interroga la nostra epoca attraverso il prisma della perdita, del senso di colpa, della paralisi e della resistenza. In scena, due amici si confrontano con ironia e sincerità sulla difficoltà di esistere davvero in un tempo anestetizzato. La loro relazione, fragile e autentica, diventa spazio politico e umano per riflettere sul presente e sulle forme possibili di libertà. Un’opera aperta, che fa del dialogo con il pubblico la sua forza trasformativa. Mondi che ci attraversano sopra e sotto il palco.
Claudia e Sandro sono amici da vent’anni. Sanno tutto l’una dell’altro e sono molto diversi. Vivono entrambi schiacciati da un’asfissiante sensazione di pericolo, ma non sono d’accordo nemmeno sulle ragioni di tutta questa paura. Il mondo fuori è inaffrontabile, una mitragliata di complessità e tragedie: conflitti internazionali, disastri ambientali, alienazione, distanziamento, consumismo, ipersviluppo tecnologico, mutazioni genetiche e dolori cervicali. Loro non sanno da che parte girarsi, gravati da un peso che non riescono a maneggiare: si sentono irrilevanti, immobili, più morti che vivi, senza nessuna possibilità di incidere sulla realtà che li circonda. Sul palco sono protetti e ingabbiati da una trincea di libri e la scena diventa una raccolta di cortocircuiti, nel tragicomico tentativo di far coesistere la loro vita intima e le risposte contenute in quei libri. Sono in pericolo? Siamo tutti in pericolo? “Siamo tutti in pericolo è il titolo che Pasolini avrebbe voluto dare alla sua ultima intervista, rilasciata a Furio Colombo, poche ore prima che venisse ucciso. Questo titolo è per noi un monito inquietante e un (“profetico”) pretesto per interrogarci sul presente; evoca non solo il pericolo di morire, ma anche l’incapacità di esistere; il pericolo di non vivere. Mi ritrovo immobile, come se ogni tentativo di essere me stessa, di oppormi e agire liberamente, fosse destinato a scontrarsi con una realtà che mi mantiene innocente, ma collusa con ciò che odio. Sento il rischio di rassegnarmi, di sentire me stessa dire: “Tanto è tutto inutile”. Questo senso di oppressione è sottile, mi sembra condiviso e quasi inevitabile. Come trovare la forza per dire “no” a ciò che mi fa ribrezzo? Siamo partiti da noi, dai nostri disagi, provando a nominare le nostre debolezze e rigidità con schiettezza, passione e ironia; non potevamo che fallire, ma in questo dialogo, in questo progetto e in questo legame, ognuno ha trovato un pezzetto di sé ancora in grado di parlare a un “Noi”. La nostra amicizia, intima e reale, diventa una tenera forma di resistenza contro la spersonalizzazione e l’alienazione del presente. (…) Questa struttura è ispirata alla forma-progetto pasoliniana, che nelle intenzioni rifiuta ogni ‘stile’ ed è un po’ magica perché si alimenta dei cortocircuiti tra i vissuti personali e il mondo esterno. Non ci sono risposte durevoli, solo domande che vogliamo aprire con il pubblico: come possiamo opporci a un sistema che ci svuota? Come possiamo trovare un senso alla parola libertà? Come non vergognarci troppo della nostra vulnerabilità? È possibile trasformare il vuoto in spazio di relazione, il conflitto in creazione? " Claudia Caldarano In un’ora di conflitti, prese in giro al limite dell’umiliazione, accanimenti, dichiarazioni d’amore e discutibili tentativi di liberazione e auto-analisi, Claudia e Sandro si mettono alla berlina e una volta esposta la loro inadeguatezza concedono al pubblico di ridere dei propri dolori più intimi. Una terapia d’urto a porte aperte che permetterà loro, e forse anche a chi guarda, di liberarsi per un poco dall’ingombro del giudizio attraverso un attimo di bellezza. Siamo tutti in pericolo è anche l’ultima frase che Pasolini ci lascia, il titolo che dà alla sua ultima intervista poche ore prima di essere ucciso. Pasolini non è oggetto di indagine diretta, ma il suo lavoro e la sua morte attraversano questo lavoro, come una coincidenza che lega il suo tempo al nostro, evocato come un monumento sublime, ispiratore, inavvicinabile. Claudia e Sandro si confrontano con ironia, autoironia e schiettezza esplorando una resistenza possibile, cercando di costruire un campo aperto per la relazione e il confronto; un traballante luogo di riflessione pubblica su cosa significhi essere umani e fragili. Da qui qualcosa può cambiare? Da qui può nascere la libertà?